Articolo tratto dal giornale: "La Provincia" del 16/3/2007
Replica il presidente del consiglio di Villa Saporiti Bongiasca: «I nostri tecnici hanno già valutato che è tutto in regola» L'Unione europea stoppa il piano dei rifiuti I verdi di Bruxelles: «I quantitativi da smaltire aumentano. Così è fuori dai parametri dell'Unione»
Rischia un «no» dall'Unione europea il piano di smaltimento rifiuti per l'intera area dell'alta Brianza. Il piano, deliberato il 13 novembre 2006 e che andrà in approvazione lunedì, indica tutta una serie di aree «idonee alla localizzazione di impianti» che prevedono la realizzazione dell'intera filiera di smaltimento: piazzole di raccolta, centro di selezione, trattamento dell'umido, incenerimento. I vari poli di lavorazione saranno distribuiti in una fascia di territorio che va dai comuni di Erba e Canzo, compresi Eupilio e Longone al Segrino, fino a Lambrugo e Inverigo, e contiene le zone protette dei laghi di Alserio, Pusiano, le aree verdi del Parco regionale Valle Lambro e siti storici come il castello di Casiglio e di Monguzzo; ma anche impianti industriali già considerati inquinanti, come la cementeria di Merone. L'europarlamentare verde Monica Frassoni ha inviato da Bruxelles direttamente al presidente del consiglio provinciale di Como Fiorenzo Bongiasca una nota in cui si elencano i punti sui quali il piano di smaltimento rifiuti violerebbe le normative Ue e in base ai quali potrebbe partire la procedura di infrazione. In pratica uno stop direttamente dalla commissione europea. «I motivi alla base di un'incompatibilità del piano con le normative europee – fanno sapere dagli uffici dell'europarlamentare Frassoni – sono sostanzialmente tre. Il primo riguarda la procedura. Il consiglio provinciale di Como, infatti, non ha in alcun modo reso partecipe la popolazione della messa a punto di questo progetto, né, una volta individuate le aree proposte dal piano, l'ha interpellata in merito». «Il secondo punto è che dalla dislocazione e dall'alto numero di impianti si evince che il progetto non mira ad abbassare la presenza dei rifiuti sul territorio, ma al contrario ad aumentarla, costruendo impianti di portata tale da richiamare flussi di rifiuti da altre zone fuori provincia, e creando un vero e proprio ricco mercato dello smaltimento che vada a beneficio delle casse provinciali». «L'ultimo punto riguarda uno specifico materiale di scarto, il combustibile da rifiuti, un composto derivato - appunto - dai rifiuti e usato a sua volta come combustibile, che stando alla normativa europea, non figura tra i materiali idonei allo smaltimento». Il presidente del consiglio provinciale di Como Fiorenzo Bongiasca, raggiunto telefonicamente da La Provincia, dà una risposta diplomatica. «Non mi sento di commentare la comunicazione della parlamentare europea Monica Frassoni prima di aver avuto modo di approfondire i punti di critica in essa esposti. Il piano dei rifiuti elaborato dal consiglio è già passato in sede di commissione tecnica; questo vuol dire che il dirigente e i responsabili dell'ufficio ambiente lo hanno ritenuto pienamente idoneo». «Tutto comunque si sposta a lunedì - conclude Fiorenzo Bongiasca -, giorno in cui il piano è stato messo all'ordine del giorno del consiglio provinciale; lì verrà discusso e definitivamente approvato. In vista di quell'appuntamento valuteremo tutti i termini della questione». Veronica Fallini